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Il resort si trova in un contesto naturalistico di pregio tra Verona e Mantova, sulle colline di Custoza, circondato da un grande parco privato, vigneti e ulivi secolari.
Ricavato da una residenza storica del ‘700 il Casino di Caccia è facile da raggiungere, il posto ideale per una vacanza o una pausa dal lavoro.

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Casino di Caccia
Strada Ossario, 64 37066 Sommacampagna (VR)

To See & To Do


To Visit


Fu don Gaetano Pivatelli, parroco di Sommacampagna, a volerlo e venne indetto un concorso nazionale a cui aderirono una sessantina di ingegneri ed architetti che presentarono 82 progetti. Il lavoro venne infine commissionato a Giacomo Franco, architetto di Verona, e l'opera fu inaugurata da Amedeo di Savoia duca d'Aosta il 24 giugno del 1879 per raccogliere le ossa dei soldati italiani e austriaci morti durante le guerre d'indipendenza del 1848 e 1866.
Si presenta come una torre di circa 40 metri a base ottagonale con quattro grandi scalinate; la parte superiore è costituita da un obelisco, alto circa 17 metri e composto da pietra tufacea del monte Ongarine, al cui interno vi è la scala che porta in cima, dove si trova una loggia protetta da una balaustra di marmo.
Nella cripta si trova l'altare del tempio in cui furono poste le spoglie dei caduti delle due battaglie combattute a Custoza.
Complessivamente il conte Carlo Gazola, a cui era stata affidata l'esumazione dei corpi dei caduti e che si era occupato dell'allestimento dell'ossario, aveva riesumato i resti di 1.894 caduti. In particolare i crani dei soldati sono disposti su balaustre senza protezione sia sui muri perimetrali che attorno alla struttura centrale.
Dopo un restauro risalente al 2011, eseguito per il 150° dell’Unità d’Italia, dal 2015 il Comune di Sommacampagna ha avviato un’ulteriore valorizzazione del sito, accogliendo una proposta di riorganizzazione.
Anche la cappella è stata riportata alla condizione originaria di luogo di raccoglimento attorno alle lapidi che riportano i nomi degli italiani ed austriaci caduti sui campi di battaglia.
Inoltre, nell’ottica di creare un “nuovo nucleo museale”, sono state realizzate alcune sale espositive multimediali, nella ex-casa del custode, che permettono di guardare l’Ossario con nuovi occhi e mezzi innovativi, consentendo l’agevole accesso a tutti i visitatori.


Il parco si trova a Custoza su una collina morenica che sovrasta la pianura Padana, a 6 km dal lago di Garda. Nasce nel 1973, il primo nel territorio ad essere aperto al pubblico. La struttura si estende su una superficie di 64.000 m2, ricoperta da un tappeto erboso, piante rigogliose di vario genere ed un laghetto naturale, dove tutti si possono rilassare in un ambiente piacevole a contatto con la natura.
All’interno del parco acquatico si può usufruire di: laguna per bambini con 5 acquascivoli e 20 posti idromassaggio; 2 kamikaze alti 16 metri con vista sul lago di Garda; toboga lungo 160 metri immerso nel verde, uno tra i più lunghi d'Italia; giochi per bambini; campo da calcetto; docce, sdraio e ombrelloni; bar, pizzerie e punti ristoro aperti tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 24.00, con la possibilità di ascoltare buona musica davanti alla piscina ammirando una spettacolare vallata che si estende sulla suggestiva zona delle colline moreniche fino all'entroterra del basso Lago di Garda.


Il Santuario è dedicato alla Beata Vergine Maria Assunta e si trova in una piccola località posta sulla cima di una collina a poca distanza dal centro di Sommacampagna.
Nasce dai ruderi di un fortilizio fatto costruire dal re Berengario prima del Mille fra i quali risultava visibile un affresco di una Madonna con Gesù Bambino.
Verso la fine del XII secolo alcuni eremiti scelgono questo luogo come loro dimora e col tempo, abbracciando la pratica religiosa di San Francesco.
Si dice che nel 1220, il poverello di Assisi arrivi su questo colle e trovi una comunità che diventa in breve tempo la prima comunità di Frati Minori Francescani probabilmente di tutto il Veneto.
Nel secolo successivo viene abbandonato a causa delle vicende dovute alle guerre dell'epoca e solo nel XV secolo viene affidato al Terziario Francescano Giovanni da Busseto di Cremona che contribuisce a riportarlo in auge. Durante la peste del 1630 si trasforma in lazzaretto e cimitero per appestati.
Dopo la peste il Santuario subisce le misure sanitarie tipiche dell'epoca che consistono nell'imbiancatura a calce delle pareti e solo dopo un accurato restauro sono ricomparsi gli affreschi.
Nel XVII secolo il Santuario passa a proprietari privati che dopo qualche anno lo donano ai Frati minori di San Fermo Maggiore ma dopo un secolo, a causa di una diatriba col parroco viene soppresso e venduto a privati. Dopo le confische napoleoniche, la chiesa passa nuovamente a proprietari privati e oggi non è più utilizzata a scopo di culto.

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